


Alessandro Mendini
DIAGRAMMI TEORICI
1983-1990
Pennarelli e matite su carta, 29,7x21 cm
Fondo Alessandro Mendini, Collezione
Permanente Triennale Milano
Combinazioni di segni, di monotone e maniache varianti,
fili leggeri, fragili, trasparenti, reti immateriali. Fili incerti, sentieri tremanti, cangianti, romantici, cinici, ironici, che poco a poco mi avviluppano, mi contengono come i protettivi filamenti di un bozzolo. Movimento della mano e del pensiero sul foglio, veloce e lento, nervoso e calmo, vuoto e pieno, diritto e storto, girare, rigirare, ricamare. Grafie insistenti, ritmi, strappi, scacciapensieri, balletti della mano, orme insensate, ghirigori, parole isolate. Migliaia di chilometri percorsi e condensati dentro ai piccoli spazi bianchi: grovigli, attorcigliamenti, contrazioni, strisce, punti, cerchietti bandierine, crocette, pulviscoli, nebbie, visioni e fantasmi, orme, figure delle cose e ipotesi del mondo, variazioni del senso.
Alessandro Mendini (Milano, 1931) si laurea in architettura al
Politecnico nel ‘59. Collabora in una fase di apprendistato con lo studio di
Marcello Nizzoli alla fine degli anni ’60 ed è tra i più noti e apprezzati
designer italiani, protagonista sin dagli anni Settanta del rinnovamento del ‘Made
in Italy’ grazie alla sua adesione a alle avanguardie del Radical Design. In pieno clima di crisi dell’International Style
fonda, con alcuni architetti, designer e artisti, il gruppo Alchymia, luogo policentrico
e polisemico di sperimentazione sul tema della decorazione e della
decostruzione del design di prodotto, che gli valsero un Compasso d’Oro nel
1981. Ha diretto le riviste “Casabella” (dal 1970 al 1976), “Modo” (dal lui
fondata nel 1977 e guidata fino al 1981) e “Domus” (dal 1979 al 1985 e dal 2010
al 2011) chiamato alla direzione da Gio Ponti che l’aveva rifondata nel ‘45.
Fra i suoi scritti fondamentali si ricorda “Paesaggio casalingo” (1979),
“Architettura addio” (1981), “Progetto infelice” (1983), “Existenz Maximum”
(1990), sorta di transfert psicoanalitico dell’ortodossia del movimento moderno
verso il codice eclettico, neo-storicista e molteplice del post-modern. Il
progetto “Casa banale” giunge addirittura, all’inizio degli anni Ottanta a
codificare il valore del brutto e del kitsch nel quotidiano). Muore a Milano
nel 2019
Creval-Gruppo bancario Crédit Agricole Italia promuove questo progetto di valorizzazione del capitale umano espresso dall’arte e dal pensiero profondo per una nuova sostenibilità ambientale e sociale.
I contenuti artistici dell'intera piattaforma sono protetti ai sensi delle norme che regolano il Diritto d'Autore (art. 2576 del Codice Civile, Legge 633/1941 e successive modifiche e integrazioni, D.Lgs n. 68/2003), e da quelle concernenti la proprietà intellettuale. Tutte le opere appartengono ai rispettivi autori che ne detengono tutti i diritti.
Tali opere quindi non possono essere utilizzate per uso personale in mancanza di autorizzazione, richiesta e ottenuta presso i soggetti interessati.